Il Bondage è un’attività pericolosa.
Questo è un dato di fatto che chiunque faccia shibari, bondage o Kinbaku dovrebbe dire almeno una volta al giorno a se stesso e al mondo intorno a se.
Sembra strano doverlo dire, eppure è una di quelle informazioni che non entrano nella testa facilmente.
Certamente se il primo impatto con questa pratica lo si ha attraverso una foto patinata di una modella seminuda con quattro corde, intorno al seno e al ventre ultrapiatto, che scendono maliziose verso il pube coperto da un fazzoletto di stoffa grosso come un guscio di noce, posso capire che sia difficile arrivarci.
Allora lo spieghiamo in maniera chiara e diretta.
Il Bondage è una attività pericolosa, in cui il corpo e la psiche sono sottoposte a stress e a rischio di danno.
Per bloccare il corpo dobbiamo limitarne i movimenti creando delle fasce che lo stringono, riducendo di fatto la circolazione periferica e stringendo su punti del corpo sotto i quali passano nervi, tendini e fasce muscolari.
Quando stringiamo il rischio aumenta, e nelle sospensioni il rischio è al suo massimo grado in quanto il peso è tutto sulle corde su cui poggia il corpo, e parliamo di un peso dinamico in movimento che può arrivare a essere il quadruplo di quello reale.
Il rischio di arrecare danno a nervi, tendini, giunture e ossa c’è e ci sarà sempre. Possiamo ridurlo facendo la massima attenzione e sapendo dove e come metterle a questo scopo, ma non sarà mai rischio zero.
Basta pochissimo perché si arrivi al danno.
Anche la psiche è a rischio. Lo shibari è un’attività che porta alcune persone a guardarsi dentro, a fare contatto con le emozioni, spesso profonde e intime: anche questo è un elemento di rischio da considerare.
Fare bondage significa lasciarsi andare nelle mani di un altro, significa affidarsi. Chi lega ha il dovere di fare attenzione che questo non causi danni, perché portare a galla certe emozioni e certi ricordi è rischioso e va fatto in maniera controllata.
Le corde da questo punto di vista sono subdole, perché non danno un’idea immediata del rischio. Vedete un coltello e state attenti perché taglia, lo diceva anche la mamma da piccoli; vedete una frusta e vi immaginate il dolore o il danno che provoca.
Vedete una corda e non vi viene immediatamente in mente la quantità di rischio che può farvi correre.
Non solo la corda in sé, ma la legatura in generale: bastano le mani legate assieme per aumentare il rischio anche del semplice camminare, in quanto non siete più in grado di sorreggervi se cadete.
Quindi se vi state avvicinando al bondage tenete a mente questo concetto, il rischio di fare del male è sempre presente, dal momento in cui prendete la prima corda in mano a quano le rimettete ordinatamente nella borsa.
In mezzo, dovete sempre stare attenti, considerari i rischi e abbandonare l’idea che non accadrà niente di male.
Se siete esperti di corde vale anche per voi – con l’aggravante che voi lo sapete, visto che avete avuto sicuramente incidenti e brutte esperienze, è statistica, potete essere bravi quanto volete.
Quindi avete, anzi abbiamo, un dovere in più. Dobbiamo dare il buon esempio, parlando spesso di sicurezza, e spiegando che quello che facciamo non è mai esente dal rischio di fare male.
Quando qualcuno vi chiede di fare corde chiedeteglielo se conosce il rischi, meglio un bunny in meno che una brutta esperienza.
Per i e le bunny: siate parte attiva nella riduzione del rischio, ricordate che la comunicazione è fondamentale, come conoscere il vostro copro e i suoi limiti. Non è una gara a chi fa le cose più estreme, è un percorso da assaporare.
Il Bondage è una attività pericolosa che da enormi emozioni.
Davide “MaestroBD” La Greca
Kinbakushi e amante delle corde.
Istruttore Certificato Stile Yukimura